CORONA, PORNODIVE SPLENDENTI DI BELLEZZA

Corriere della Sera
di Giuliana Scimè

Osservate con sospetto, invidia, disprezzo, desiderio e altre simili reazioni emotive, le pornodive di certo non vivono nell’indifferenza, anzi rappresentano un fenomeno pervasivo che investe anche chi non è aduso a spettacoli, cinema, riviste e video a luci rosse.
Schermi televisivi, pagine di giornali, superficiali e serissimi, sono comunque invasi dalle professioniste del sesso che servono a distogliere l’attenzione dall’incertezza dei problemi irrisolti. Ma la pornodiva ha esasperato soltanto una realtà dell’essere femminile o, abbandonati i rituali del messaggio provocatorio, è semplicemente una donna di ammirevole bellezza?

I personaggi più diversi, dopo la morte di Moana Pozzi, stanno gareggiando, in fiumi di articoli e testimonianze, a dimostrare che “sotto la pelle c’è un’anima”, quasi fosse una rivelazione che ognuna di loro vanta, mentre la risposta si trova in “Femmes Extremes” di Roger Corona.
Le famose pornodive internazionali, che in pubblico oltrepassano ogni confine del pudore, nelle immagini riprese da Corona sono seducenti creature, non dissimili dalle levigatissime modelle che il fotografo riprende per i suoi servizi di bellezza.
Per le riviste femminili Corona deve spesso ubbidire a esigenze editoriali, ma in questo lavoro si è sentito assolutamente libero di interpretare il corpo, in accordo alla propria sensibilità. Ne sono scaturite immagini che si riallacciano alla migliore tradizione della fotografia di nudo.
Le pornodive risplendono per il fascino e la perfezione del corpo, non vi è traccia o insinuazione di volgarità, piuttosto vengono esaltati la naturalezza e l’orgoglio della femminilità, con qualche sottile riferimento erotico.
L’erotismo è mediato da particolari che servono all’impianto strutturale dell’immagine.
Il raffinato gioco di luci, in cui Corona è maestro, plasma le forme in chiaroscuri suggestivi.

Milano, Settembre 1993