QUATTRO MANI PER UN RITRATTO

Corriere della Sera
di Giuliana Scimè

Nasce un nuovo spazio espositivo, la Tribeca Art Gallery, e si inaugura con una mostra dal significato aperto alle proposte future: “IO e IO, ritratti a quattro mani” di Roger Corona.
Corona è un professionista della fotografia commerciale con un inconsueto passato. Giovane e rampante dirigente Fiat, circa dieci anni fa, incomincia ad innamorarsi della fotografia.
Non deve essere stato facile il ripudio del lavoro sicuro, ma di certo denuncia la volontà di essere sé stesso. E “Io e Io” con la complicità di altri artisti che scelgono e intervengono sulle sue immagini, è una autoaffermazione a più mani, appunto.

Corona ha ripreso vari personaggi dell’arte (Bertini, Bonalumi, Carmi, Grigani, Munari, Arnaldo Pomodoro, Tadini, Tullio Pericoli, Veronesi ecc.) ed ha chiesto loro di scegliere il ritratto che meglio aderiva all’immagine che avevano di sé e di intervenire, quindi, sulla fotografia.
Il ritratto eletto dal personaggio è arricchito dall’intervento manuale che riporta gli stili personali e dell’identificazione espressiva.
Opere inconsuete ed uniche che posseggono un fascino attrattivo assai raro: Grignani e Veronesi nel rigore della ricerca; Bertini è un classico come Munari nella sua scanzonata attitudine; Pomodoro, severo e geometrico; Del Pezzo fantasioso e ludico; Carmi preciso e dichiaratorio; Bonalumi intenso e metafisico, ad esempio. Sono esposti anche i ritratti “scartati” dal personaggio.
Immagini intelligenti con la particolarità di tagli, espressioni naturali, gesti emblematici, primi piani spietati. Questi artisti sembrano lì di fronte a noi mentre parlano del modo di vivere l’avventura della creazione.

Milano, Ottobre 1993